Ci siamo mai posti il problema di chi saranno i nostri eredi e come costoro parteciperanno alla nostra eredità? E’ una questione che non sempre ci poniamo, eppure una corretta pianificazione sulle modalità di come intendiamo strutturare la nostra successione costituisce un tema degno di nota!
Innanzitutto cerchiamo di capire chi sono i chiamati all’eredità! I nostri parenti secondo la legge sono chiamati alla successione con un ordine preciso che comprende sia i parenti in linea retta che quelli in linea collaterale.

Le norme che regolano la successione si propongono di conciliare l’autonomia di ogni persona a disporre per testamento delle proprie sostanze con l’interesse della famiglia a non vederle disperse. Solo se mancano parenti entro il sesto grado succede lo Stato.

Il codice civile italiano distingue due categorie di eredi:

  1.  eredi legittimi
  2.  eredi legittimari

Gli eredi legittimi sono coloro i quali hanno diritto all’eredità solo quando il defunto non abbia fatto testamento e sono normalmente i parenti in linea retta, ossia coloro che discendono l’un dall’altro come ad esempio il padre ed figlio.
Si dicono invece parenti in linea collaterale coloro i quali hanno un ascendente comune, ma non discendono l’uno dall’altro come ad esempio lo zio ed il nipote.

Che cosa è il grado di parentela?
E’ il vincolo che unisce le persone che discendono dalla stessa persona o, come il codice civile afferma , dallo stesso stipite secondo quanto previsto dall’art. 74 cod. civ..
Ai fini della determinazione del vincolo di parentese si deve sapere che la linea retta unisce le persone di cui l’una discende dall’altra come ad es. padre e figlio, nonno e nipote.
La linea collaterale unisce le persone che, pur avendo un uno stipite comune, non discendono l’una dall’altra come ad es. fratelli, zio e nipote..
I gradi si contano calcolando le persone e togliendo lo stipite: tra padre e figlio c’è parentela di primo grado; tra fratelli c’è parentela di secondo grado (figlio, padre, figlio = 3; 3 – 1 = 2); tra nonno e nipote, parentela di secondo grado (nonno, padre, figlio = 3; 3 – 1 = 2); tra cugini parentela di quarto grado e così via.

Quindi il grado di parentela si calcola contando le generazioni che separano i due soggetti.
Per esempio, padre e figlio sono parenti di 1° grado, perché li separa una sola generazione, nonno e nipote sono invece parenti di 2° grado.
Per quanto riguarda la determinazione del grado tra parenti collaterali, si devono contare le generazioni che separano i due soggetti, risalendo al parente comune.