CHI DEVE PRESENTARE LA DENUNZIA DI SUCCESSIONE EREDITARIA E QUALI SONO LE ALIQUOTE SUCCESSORIE?
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a cura dell’avv. Mario Paolo D’Arezzo

  1. La dichiarazione di successione deve essere presentata da:
  2. gli eredi, i chiamati all’eredità e i legatari (purché non vi abbiano espressamente rinunciato o – non essendo nel possesso dei beni ereditari – chiedono la nomina di un curatore dell’eredità, prima del termine previsto per la presentazione della dichiarazione di successione) o i loro rappresentanti legali;
  3. i rappresentanti legali degli eredi o dei legatari;
  4. gli immessi nel possesso dei beni, in caso di assenza del defunto o di dichiarazione di morte presunta;
  5. gli amministratori dell’eredità;
  6. i curatori delle eredità giacenti;
  7. gli esecutori testamentari;
  8. trustee.

Se più persone sono obbligate alla presentazione della dichiarazione è sufficiente presentarne una sola.

  • Contribuenti esonerati

Non c’è obbligo di dichiarazione se ricorrono contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • l’eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto;
  • ha un valore non superiore a 100.000 euro;
  • non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.

Queste condizioni possono venire a mancare per effetto di sopravvenienze ereditarie per le quali è bene accertarle preventivamente.

  • Cosa sono le “sopravvenienze ereditarie”?

Sono diritti di natura patrimoniale che all’epoca della morte del de cuius non potevano essere imputate in dichiarazione di successione, ma che sopravvengono successivamente all’epoca del decesso del de cuius ed a lui riconducibili.

Normalmente, si tratta di diritti reali su beni immobili o diritti di credito accertati successivamente alla morte del de cuius, attenzione perchè tale accertamento deve avvenirecon sentenza passata in giudicato da parte dell’autorità giudiziaria e sussistere la condizione che all’epoca del decesso del de cuius non poteva essere presentata nella dichiarazione di successione.

In questi casi, gli eredi possono presentare una dichiarazione di successione integrativa della prima, le sanzioni non sono applicabili per mancanza di responsabilità degli eredi.

  • Quando si eredita un immobile, è sempre necessario verificare preventivamente la dichiarazione di successione il calcolo delle seguenti imposte
  • ipotecaria
  • catastale
  • di bollo
  • la tassa ipotecaria e i tributi speciali (per esempio, per le formalità ipotecarie),

le quali poi dovranno essere versate preventivamente il trasferimento degli immobili agli eredi.

  • In quali casi devo pagare Imposta di successione? Quali sono le aliquote e franchigie applicabili?

Le aliquote e le franchigie per l’imposta sulle successioni e donazioni sono stabilite dall’art.2 comma 48 del DL n. 262 del 2006.

Nello specifico:

  • 4%, per i trasferimenti effettuati in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, la quota di 1 milione di euro
  • 6%, per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto eccedente, per ciascun beneficiario, 100.000 euro;
  • 6%, per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia;
  • 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di alcuna franchigia.

Per i trasferimenti effettuati in favore di soggetti portatori di handicap, riconosciuto grave ai sensi della legge n. 104 del 1992, è prevista un’ulteriore franchigia pari a 1,5 milioni di euro (art. 2, comma 49-bis, Dl 262/2006).

  • Come devo versare l’imposta di successione?

Se la dichiarazione è presentata all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, il pagamento può essere effettuato in banca, all’ufficio postale o all’agente della riscossione anche tramite modello F24, indicando i relativi codici tributo. Se il pagamento avviene con addebito sul conto corrente, è necessario compilare il modello predisposto dall’agenzia delle entrate da consegnare all’ufficio.

Dopo aver ricevuto la dichiarazione di successione, l’ufficio territoriale competente dell’Agenzia delle Entrate invia all’erede un avviso di liquidazione con l’indicazione dell’imposta di successione.

Il pagamento va effettuato tramite F24 entro 60 giorni dalla data in cui è stato notificato l’avviso di liquidazione. Scaduto tale termine si rendono applicabili, oltre alle sanzioni, anche gli interessi di mora.

Per importi superiori a 1.000 euro è possibile rateizzare, con queste modalità:

  • almeno il 20% dell’importo deve essere versato entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di liquidazione
  • la parte restante viene versata in 8 rate trimestrali (12 rate per importi superiori a 20.000 euro), sulle quali sono dovuti gli interessi calcolati dal primo giorno successivo al pagamento della rata iniziale. Le rate devono essere versate entro l’ultimo giorno di ciascun trimestre.

Non comporta la decadenza dalla rateazione il “lieve inadempimento”, ossia:

  • l’insufficiente versamento della rata, per una frazione non superiore al 3% e, in ogni caso, a 10.000 euro
  • il tardivo versamento della somma pari al 20%, non superiore a 7 giorni.

Il lieve inadempimento è applicabile anche al versamento in unica soluzione.

Il nostro studio legale è a disposizione per la compilazione e l’invio delle dichiarazioni di successioni così come delle volture catastali, se vuoi avere maggiori informazioni puoi contattarci direttamente.